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disinfezione batteri virus verrughe

Disinfezioni > disinfezione piscine
Le piscine gli  impianti termali i centri benessere, le palestre sono luoghi sempre più frequentati , per fare sport e per curare il proprio corpo, nel contempo sono dei posti dove vi è anche un ecosistema, caldo-umido (e affollato), particolarmente adatto alla proliferazione di microrganismi: batteri, virus, funghi, protozoi che entrano in piscina insieme a noi (i principali inquinatori delle piscine sono proprio gli utilizzatori), che una volta in acqua non sempre è facile scacciare (alcuni patogeni resistono al cloro per ore o anche giorni) e che soprattutto sono responsabili di infezioni di pelle e mucose, dovute al contatto, e di patologie intestinali, provocate dall’ingestione di acqua contaminata.
Le verruche sono delle lesioni cutanee di origine virale causate dal papilloma-virus. 

Palestre e piscine sono luoghi ad alta concentrazione di germi, soprattutto a causa della presenza di acqua, ambiente privilegiato per la crescita e la propagazione dei microrganismi. Nelle piscine il batterio più diffuso è il Cryptosporidium, protozoo che provoca diarrea ed è resistente al cloro, mentre le vasche di acqua riscaldata utilizzate per gli idromassaggi sovente ospitano lo Pseudomonas Aeruginosa, batterio responsabile di follicoliti anche serie. Secondo una ricerca condotta dal Dipartimento di Microbiologia dell’Università A&M del Texas, l’acqua delle vasche da bagno abilitate alla funzione d’idromassaggio può diventare, in realtà, terreno di coltura per dozzine di tipi di batteri ed essere, quindi, all’origine di molte malattie infettive: il 95% dei campioni esaminati presentava, infatti, batteri fecali, l’81% funghi e il 34% stafilococco, il più pericoloso. E il dato ancor più sorprendente era costituito dalla concentrazione di germi, con valori superiori ai due milioni di unità.
Funghi, virus, batteri fecali e stafilococchi si possono, poi, trovare nelle micro-raccolte di acqua presenti negli spogliatoi o nelle docce, che espongono al rischio di infezioni cutanee o gastrointestinali.
Un valido rimedio è la disinfezione costante
Se è vero che il principale rimedio per limitare l’annidamento dei germi nelle palestre e nelle piscine è che il personale addetto alle pulizie si faccia carico di una disinfezione scrupolosa degli ambienti con prodotti idonei, è vero anche che per scongiurare il rischio di infezioni molto possono fare gli utenti dei centri sportivi.
Applicazione di un disinfettante
 oltre che sugli attrezzi e sulle apparecchiature , direttamente sui piedi prima di  calpestare i pavimenti di spogliatoi piscine,saune bagno turco, 

 Verruche e altre “malattie da sport” si contrastano, infatti, seguendo scrupolosamente alcune regole di buon senso, ma fornirsi di un apparecchiatura erogatrice di disinfettante , accresce la qualità del centro e preserva dalle varie possibili infezioni.le apparecchiature Sterijet sono  di facile installazione e possono  essere collocate in tutti gli ambienti poichè non necessita di collegamento idraulico.I vantaggi:
- L’effetto di nebulizzazione consente di ottenere una distribuzione capillare del liquido sulla superficie da igienizzare.
- Il liquido erogato è pronto all’uso, pertanto garantisce un elevato potere battericida, fungicida e virulicida.
- Non servono scarichi o vaschette di recupero
- Non necessita di collegamento idraulico                                                        

Inoltre è sempre bene osservare le regole basilari : non camminare mai a piedi scalzi, è bene coprire con un cerotto piccole ferite, graffi o screpolature che potrebbero infettarsi venendo a contatto con i germi che si trovano su attrezzi, tappetini o nell’acqua della piscina. In palestra, poi, per evitare il contatto diretto con oggetti d’uso comune e, quindi, potenzialmente “infetti”, occorre dotarsi di un asciugamano personale da stendere sul tappetino per gli esercizi o sui macchinari utilizzati per l’allenamento. Durante l’attività fisica è raccomandato l’uso di indumenti comodi, realizzati in tessuti naturali che non impediscano la traspirazione né blocchino la termoregolazione. Dopo la doccia, infine, è indispensabile asciugarsi con cura: quando la pelle rimane umida, diviene terreno fertile per la proliferazione batterica e le irritazioni. Si tratta di precauzioni facili da adottare e che mettono al riparo la cute da patologie tra cui intertrigine (rossore ed erosione dell’epidermide negli spazi interditali dei piedi, dovuta prevalentemente a umidità), Pityriasis Versicolor (infezione fungina simile alle verruche) e piede d’atleta (micosi di cui il 75% degli sportivi soffre almeno una volta nella vita, caratterizzata da arrossamento con conseguente desquamazione della pelle sotto la pianta del piede e degli spazi tra le dita del piede). 
                                                                                             
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Dal 2004 è in vigore una disciplina che regolamenta al dettaglio i requisiti igienicoambientali delle piscine: qualità dell’acqua, temperatura, quantità di cloro, tempi di trattamento. Possiamo stare piuttosto sereni, dunque, sulle condizioni microbiologiche delle nostre “spiagge urbane”. Tuttavia conoscere i più comuni microscopici nemici, e soprattutto sapere in che modo prevenire un incontro ravvicinato con loro, può aiutare a evitarli meglio o in caso, a prendere immediatamente tutte le misure necessarie ad una rapida guarigione.

I virus. Le verruche sono dovute al papilloma virus, Hpv, che dà origine a piccoli noduli di pelle ispessita. Enzo Berardesca, direttore della Dermatologia clinica del San Gallicano di Roma spiega: «Hpv è piuttosto contagioso, difficile evitarlo se è nell’ambiente». La forma di prevenzione? «Cercare di tenere i piedi asciutti e non sostare a piedi nudi intorno alla piscina. La cura standard per le verruche è la crioterapia, se molto diffuse gli immunomodulatori. Un altro virus da piscina è l’agente del mollusco contagioso: il molluscipoxvirus, che colpisce la cute dà luogo a papule, con una piccola pustola, gialla e consistente in cima: il corpo del mollusco appunto. Anche qui: crioterapia o spremitura e disinfezione ». La prevenzione?
«Difficile», dice l’esperto, «andrebbe individuato e trattato il soggetto portatore».

I batteri e i funghi. Il piede d’atleta è la micosi da piscina più comune il cui nome scientifico è Tinea pedis, «il piede d’atleta è dovuto a diversi tipi di tricofiti, funghi la cui presenza si manifesta con vescicole cutanee che danno prurito e che, se si annidano tra le pieghe della pelle (tra le dita del piede ma anche all’inguine e in altre zone di piega...), si desquamano e se si infettano possono dare luogo a infezioni miste: fungo più batterio, candida ecc...». Per evitarli è importante l’uso di ciabatte e di asciugamani personali in piscina e spogliatoi. La cura consiste in 3-4 settimane di antimicotici in crema, spray, lozione polvere. Se l’infezione è diffusa allora si passa ai farmaci per bocca. Attenzione: i funghi che colonizzano la cute possono annidarsi anche nell’unghia che diventa gialla, grossa spessa.
La terapia non cambia: i prodotti sono gli stessi. Ma si allungano i tempi: la soluzione delle onicomicosi richiede mesi di terapia, non settimane.

 
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